Convegno con focus sulle best practice da applicare quando si affronta la progettazione e l’adozione di un sistema di automazione industriale. Ogni comportamento virtuoso, il “Do”, ha il suo contraltare in quello disdicevole, il “Do Not”, e di fatto è quasi indifferente quale dei due venga esplorato in dettaglio. Gli interventi, che dovranno riferirsi a casi di studio, metteranno però in luce soprattutto gli aspetti positivi degli approcci scelti, con particolare riferimento alla fase di ingegneria. Per tale si intende quella fase in cui si persegue il miglior compromesso tecnico- economico atto a conseguire quei requisiti funzionali definiti dalla progettazione, rimanendo nell’ambito contrattuale. In questa fase, oltre a definire i livelli qualitativi e quantitativi delle risorse necessarie, si finalizzano le scelte di “know how” e di materiali. L’ingegneria è solo una delle fasi del lifecycle di un’applicazione, ed è influenzata dalla fase preliminare di Progettazione, e dalle fasi conseguenti di Costruzione,
Collaudo, Commissioning, Messa in marcia, Handover e Esercizio. Nella stima dei costi e dei benefici si richiede pertanto di prendere in considerazione l’intero lifecycle, mettendo in rilievo ove pertinente anche il ruolo della formazione e dell’ambiente in cui si opera. In altri termini i “sì e i no” dei comportamenti tecnici e organizzativi, che, grazie a studio, disciplina ed esperienza, servono per raggiungere insieme ed in modo efficace l’obiettivo comune. Non vi sono vincoli quanto a tematiche affrontabili. Alcuni esempi:
- come costruire un team di progetto
- ruolo della documentazione, dalle specifiche ai dossier contrattuali
- utilizzo di simulatori, per progettare, per sviluppare l’ingegneria, perfare i test, per addestrare
- tecniche 3D per il BIM, Building Information Modeling” e il PLM, Plant & Product Lifecycle Mngt
- monitoraggio e diagnostica avanzata di apparecchiature e/o unità produttive;
- identificazione delle potenziali cause di guasto;
- ecc.