Tre insidie sono presenti nell’aria che respiriamo: batteri, ossidi di azoto e polveri sottili (PM10, etc.). Questo sia all’aperto, che nei locali pubblici (scuole, ospedali, sale di attesa, etc.) ma anche nei mezzi di trasporto (collettivi o individuali) e negli appartamenti privati.
Due semplici esempi rendono chiara l’importanza di questo problema.
“Si entra per un intervento chirurgico o per una batteria di controlli e si esce con una bella infezione. I nostri ospedali brulicano di batteri e virus che oramai fanno più vittime degli incidenti stradali. Le infezioni ospedaliere, stima l’Istituto superiore di sanità, mietono tra le 4500 e le 7000 vittime l’anno, contro le 3500 della strada. Sono oltre mezzo milione i pazienti che ogni anno si ricoverano per curare una cosa e si trovano a dover fronteggiare un’altra malattia presa proprio in ospedale. In pratica tra il 5 e l’8 per cento degli assistiti è vittima di un’infezione ospedaliera (La Stampa, 18/11/2017).
«L’aria della metropolitana di Milano è inquinata, lo certifica un’indagine Arpa…il PM10 tocca picchi di 327 ?g/m3…Un’ora di esposizione a queste concentrazioni di PM10, in metrò, può stimolare crisi asmatiche in soggetti predisposti e suggerisce rischi a breve termine per chi soffre di malattie vascolari» (Corriere delle Sera, 11 dicembre 2010)
Le tecnologie oggi utilizzate per vincere questi problemi hanno limiti importanti, che possono essere superati mediante la fotocatalisi, una tecnologia ormai consolidata applicabile sia in indoor che in outdoor.
La giornata di studio verterà su questi temi, con l’obiettivo di fornire indicazioni utili a chi si trova ad affrontare i problemi della qualità dell’aria e della sua gestione.